Codice appalti, conto alla rovescia per le nuove regole

Codice appalti, conto alla rovescia per le nuove regole

Con la pubblicazione della legge 21 giugno 2022, n. 78, intitolata “Delega al Governo in materia di contratti pubblici”, è scattato il conto alla rovescia per riscrivere le regole oggi contenute nel Codice Appalti (d.lgs 50/2016).

La nuova disciplina, che dovrà essere chiusa e diventare operativa entro il 30 giugno 2023, prevede la presentazione di una bozza entro fine ottobre.

Ad oggi sono già stati rimarcati e resi noti alcuni principi cardine; in particolare: 

  1. coinvolgere i principali stakeholders nella fase di elaborazione del testo; 
  2. garantire un contenuto multidisciplinare (rivisto da economisti e tecnici) che sia comprensibile per il “cittadino”;
  3. ridurre il numero delle stazioni appaltanti, obiettivo già del codice appalti vigente.

Se il problema che ha condotto alle varie “semplificazioni” recenti è stato quello di rimuovere la paura della firma, è necessario che le norme funzionino in modo semplice per restituire efficienza ai contratti pubblici e ridare il giusto spazio alla discrezionalità amministrativa (anche lavorando sulle assicurazioni).

Sono emerse quattro indicazioni di metodo:

  1. a)  scrivere norme di carattere generale, senza ricercare l’eccessivo dettaglio per non cadere nel paradosso di “Achille e la tartaruga”;
  2. b)  approvare un nuovo codice autoconclusivo che si possa leggere dall’inizio alla fine senza continui rinvii ed evitando espressioni del tipo “si applicano le disposizioni in quanto compatibili”;
  3. c)  verificare se ora va meglio, eventualmente salvando ciò che ha funzionato anche dei decreti emergenziali (DL 76 e 77);
  4. d) evitare il problema dei successivi regolamenti, ricorrendo ad allegati con valore attuativo.

Perché il nuovo codice funzioni è necessario rispettare tre precondizioni

  • Qualificazione delle PP.AA., sul solco delle linee guida già in corso di elaborazione.
  • Digitalizzazione, con un “pass” per le imprese connesso con le SOA.
  • Formazione: è inutile un buon Codice senza soggetti qualificati che lo sappiano applicare.

Seguiremo l’evolversi di queste novità e ve ne daremo conto non appena ci saranno documenti di una certa “fondatezza”.